Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2008

La poesia combatte col rasoio

È il titolo di una poesia di Domenico di Giovanni detto il Burchiello, autore quattrocentesco che seppe mescolare argutamente il doppio senso e il nonsense al suo linguaggio riccamente popolareggiante. Una di quelle rare perle che la poesia ogni tanto offre. Adatto agli amanti degli autori che pur non appartenendo alla tradizione colta, meritano più di una lettura, come Cecco Angiolieri ad esempio. Ma a differenza di Cecco, il Burchiello non solo si lamentava della sua sorte di poeta affamato o della donna che l'aveva tradito ma criptava la sua scrittura al punto che oggi difficilmente riusciamo a scoprire che volesse dire, a chi si rivolgesse con esattezza. Nella poesia che intitola questo post però, il Burchiello parla di qualcosa di più intelligibile che è un tema ricorrente nella storia della letteratura e cioè, la lotta tra il disperato bisogno di poetare e l'ineludibile necessità di mangiare. Ciò che è notevole è la conclusione alla quale arriva il Burchiello verso la fin

Riflessione per l'anno novello II

Immagine
Qualche ora fa mentre mettevo in ordine il cassetto delle mutande mi sono stupita del fatto che - malgrado l'anzianità di alcuni capi - le avevo comprate tutte io, col frutto del mio lavoro. You've come a long way, baby...

Riflessione per l'anno novello

Immagine
In quale attimo l'adulto disincantato si sostituisce al bambino sorridente?