Ritorni

un hinterland arrugginito,
non l'ombra di chiese o castelli.
è la civiltà nella sua riduzione più vile,
quella che divora paesaggi e avvelena fiumi.
da qualche parte c'è scritto
pensa alla tua eternità,
la dà per scontata.
solo chi crede all'eternità
può trascinarsi per la vita
lasciando dietro a sé
relitti della propria miseria.
eppure li si vede contenti,
ignari della sofferenza
mentre trangugiano hot dogs.
torneranno nelle loro casupole
e il figlio più piccolo
aspetterà alla soglia
per abbracciarli
sporco di fango e latte.

Commenti

Anonimo ha detto…
Davvero belle queste poesie, mi tocano, mi commuoono... Giulia
Anonimo ha detto…
Poesie bellissime, Costanza
paulenka ha detto…
al fin! hacía mucho que no entraba, y eccola!
tante grazie, piccolina

Post popolari in questo blog

La poesia combatte col rasoio

L'inconsolabile Orfeo di Pavese

4 poesie di Pablo Ingberg nella mia traduzione